27 gennaio: “Giorno della Memoria”. Un giorno nato per ricordare le vittime dell’Olocausto e, soprattutto, per interrogarsi sul perché della Shoah e della discriminazione dell’uomo contro altri uomini. Se n’è parlato, il 26 gennaio u.s., in un affollatissimo incontro, organizzato dall’I.I.S.S. “Elsa Morante” e dal Comune di Crispiano, presso il Teatro Comunale.


L'alunna Alessia Del Vecchio
Alessia Del Vecchio
L'alunna Ilaria Russo
Ilaria Russo

 

 

 

 

 

 

 

All’evento, magistralmente coordinato dal prof. Antonio Vinci, Docente Collaboratore Vicario, hanno partecipato attivamente gli studenti delle quarte e quinte classi dell’Istituto. Il Dirigente Scolastico, prof. Concetta Patianna, ha richiamato l’importanza di ricordare questa pagina nera della storia in ambito educativo e scolastico; fare memoria, infatti, è doloroso, ma indispensabile per costruire il futuro. Ed è altrettanto fondamentale che i giovani sappiano quanto è accaduto, tocchino con mano di cosa è capace l’uomo. L’Avv. Francesco Guida, autore di saggi di storia contemporanea, ha provocato l’uditorio invitando i giovani a non sentire la Shoah come un avvenimento lontano da loro, nel tempo e nello spazio. “Dare senso alla Commemorazione, invece, significa fare in modo che, ciò che è avvenuto, non si ripeta più nella vita di ciascuno di noi…… Ciascuno di noi può, infatti, diventare, in tempi differenti, l’Ebreo perseguitato o il Nazista persecutore”. In proposito, l’autorevole Relatore, ha richiamato il fenomeno del “Bullismo”, affermando che la logica che ne è alla base è la medesima dell’Olocausto: la prevaricazione nei confronti dei più deboli. L’Avvocato Guida ha concluso il suo intervento riferendosi al concetto di “potere” che, di frequente, diviene elemento di separazione tra gli uomini. La risposta a tale esperienza distruttrice si chiama “cultura della solidarietà”. Il Dott. Mario Volpe, Commissario Straordinario del Comune di Crispiano, ha invece posto l’accento sulla grande responsabilità che hanno le Istituzioni di riaffermare, oggi come non mai, i principi legati al rispetto della dignità umana. Essere intolleranti verso ciò che è “diverso”, significa contravvenire ai valori fondanti del nostro Paese, meravigliosamente espressi nella Carta Costituzionale. Di seguito, ha preso la parola il sig. Alfredo De Lucreziis che, in un intervento di forte impatto emotivo, ha dato lettura di alcuni passi del diario redatto da suo padre Luca, a seguito della deportazione in Germania. Gli scritti di De Lucreziis partono dal settembre del 1943 e descrivono in maniera meticolosa i sentimenti di fatica, sofferenza, paura, speranza di un uomo che ha provato sulla sua pelle le assurde bestialità dell’Olocausto. Particolarmente toccante è risultato il racconto del giorno del suo compleanno che Luca De Lucreziis mai avrebbe pensato di trascorrere nel campo di concentramento di Fürstenberg. Gli studenti Alessia Del Vecchio, Federico Fraccica, Domenico Peluso e Ilaria Russo, hanno intervallato i diversi interventi con la lettura di meditazioni sulla Shoah. Pregevole è stato, altresì, il contributo canoro di Marika Tisei, accompagnata alla chitarra da un eccezionale Egidio Maggio. La loro applauditissima esibizione, caratterizzata dall’interpretazione dei brani “Gocce di Memoria”, “Beautiful That Way” e “Heal the World”, ha fornito all’evento un particolare tocco artistico e di originalità.

 

prof. Michele Speziale